venerdì 12 gennaio 2018

Feste 2018




Per cominciare voglio ringraziare  Patrizia Tocci, vanto della nostra comunità, perché la rilettura del suo libro, “Nero è il cuore del papavero”mi ha fatto rivivere molte  emozioni della mia infanzia.
Sono a Verrecchie, alla finestra e sta nevicando! La neve e l'inverno ci regalano momenti di felicità inaspettati.
Per una parte di noi, l’inverno è una delle stagioni più difficili dell’anno: per il clima, le temperature, la salute. Ma c’è un’altra parte che reputa l’inverno, e in particolare la neve, un momento magico che rasserena lo spirito. Un momento in cui è più facile pensare a se stessi, a leggere o guardare una delle proprie serie preferite comodamente seduti sul divano di casa.
La neve, spesso, ci spinge a cambiare programma, ad adeguarci alle condizioni meteorologiche e a riflettere attraverso uno sguardo diverso sul mondo, e per una volta riusciamo ad apprezzare l’odore del caffè”!
La neve ci fa ricordare le emozioni dell’infanzia.Si chiama memoria emotiva, ovvero quella situazione in cui un episodio ci fa rivivere emozioni e associare ricordi legati, in qualche modo, a ciò che stiamo vivendo. Molto spesso, la neve ci fa tornare bambini e ci ricorda di quando la neve era sinonimo di festa, gioco e spensieratezza, …e la scuola chiudeva…!Io ricordo quando andavamo in chiesa, quella vecchia, per partecipare alle funzioni che Don Francesco ci organizzava. La neve, che cadeva  i primi di novembre e se ne andava verso la metà di aprile, era talmente alta che la viuzza fatta dai nostri padri era stretta e non dritta, improvvisamente non ci vedevamo più gli uni  con gli altri, e comunemente i maschi, più forti, ci spaventavano, ci tiravano le pallocche di neve, ci facevano cadere! Noi bambine portavamo le calze di lana fatte dalle nostre mamme, non avevamo salopet, piumini, mettevamo golf, golf e ancora golf.  Spesso le porte delle case erano chiuse dalla neve all’esterno. Io ho dei flesh, mi ricordo la casa di “Ntognella e Nazzareno” completamente sepolta dalla neve, lei chiedeva aiuto dalla finestra laterale che guarda attualmente Rolando, mi ricordo una scia di persone con pala, pronte a risolvere, e noi bambini che dovevamo andare a scuola guardavamo meravigliati, sorpresi dell’entità. 
Gli alberi pieni di neve sono davvero stupendi. Hanno una capacità sorprendente di stupirci e lasciarci a bocca aperta, incantati, per svariati minuti. Notiamo ogni dettaglio, dall’uccellino che lascia il nido alla ricerca di cibo, alla brezza che fa cadere la neve dai rami. La sua bellezza è temporanea. Questo, forse, è l’aspetto più importante che rende la neve unica. Sappiamo che il paesaggio che in questo momento ci riempie gli occhi, svanirà presto e per questo la nostra attenzione è doppia. E sappiamo che quando succederà, dovremo tornare alla nostra routine.  lt